Modello 730/2025: novità per plusvalenze finanziarie e criptoattività

  • Mar, Gio, 2025

Da quest’anno, i contribuenti che hanno realizzato plusvalenze finanziarie o da criptoattività potranno dichiararle direttamente con il modello 730, senza dover utilizzare il modello Redditi. Questa semplificazione rappresenta una delle principali novità del 730/2025, in linea con l’obiettivo di estendere la dichiarazione precompilata a tutti i contribuenti senza partita IVA, come previsto dal decreto adempimenti (Dlgs 1/2024).

L’unico caso in cui il modello Redditi resterà necessario riguarda situazioni specifiche, come per le imprese e i professionisti. Tuttavia, chi nel 2024 ha venduto una quota di società o associazioni soggette a tassazione per trasparenza potrà comunque presentare il modello 730, poiché il reddito di partecipazione viene attribuito solo a chi risulta socio alla fine dell’anno fiscale.

Il nuovo quadro T: come dichiarare le plusvalenze

Nel modello 730/2025 è stato introdotto il quadro T, in cui confluiscono le plusvalenze derivanti da:
Cessioni di partecipazioni qualificate e non qualificate
Obbligazioni e strumenti finanziari
Criptoattività

Tali redditi sono classificati tra i “redditi diversi” ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettere da c) a c)-sexies del TUIR e sono tassati secondo il criterio di cassa, ovvero nell’anno in cui vengono effettivamente incassati.

Le sezioni del quadro T

Le informazioni sulle plusvalenze sono suddivise in più sezioni:
Sezioni I-V → Calcolo dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze
Sezione VII → Riporto delle minusvalenze da compensare negli anni successivi
Sezione VIII → Riepilogo degli importi a credito
Sezione IX → Rivalutazione di partecipazioni, titoli e diritti effettuata nel 2024

Aliquote fiscali e modalità di tassazione

Le plusvalenze derivanti dalla cessione, permuta o detenzione di criptoattività sono soggette all’imposta sostitutiva del 26%. Stessa aliquota anche per:
– Plusvalenze su partecipazioni non qualificate (realizzate dal 1° luglio 2014)
– Plusvalenze su altri strumenti finanziari e metalli preziosi (dal 2018)
– Plusvalenze su partecipazioni qualificate (dal 2019)

Per gli incassi del 2024, bisogna dichiarare l’importo riscosso e la relativa quota di costo fiscale (storico o rivalutato). Se le plusvalenze derivano da partecipazioni qualificate realizzate prima del 2019, queste concorrono solo in parte alla formazione del reddito imponibile:
40% (se acquisite prima del 2009)
49,72% (dal 2009 al 2017)
58,14% (nel 2018)

Infine, una novità riguarda la cessione di oro e metalli preziosi: dal 1° gennaio 2024 non è più ammessa la forfetizzazione del costo d’acquisto al 75%. Se non si è in grado di dimostrare il costo d’acquisto, l’intero corrispettivo sarà soggetto a tassazione.

Conclusioni

Le modifiche introdotte con il modello 730/2025 semplificano la gestione delle plusvalenze finanziarie e delle criptoattività, riducendo la necessità di ricorrere al modello Redditi. Il nuovo quadro T offre maggiore chiarezza e praticità, rendendo più agevole la dichiarazione per tutti i contribuenti senza partita IVA.

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